Quarto viaggio organizzato dagli AdC, il primo di tipo cultural-etnico
organizzato dal ministro del turismo Scholes che si è fatto carico del gravoso
compito con diligenza e spirito di abnegazione.
Alle ore 18.00 del 21 giugno 2007, appuntamento presso il Foro Boario e già
il primo intoppo, il Dottore non è presente all'appuntamento, prima fibrillazione
del ministro del turismo che lamenta il fatto che a sole 4 ore dalla partenza siamo ancora
a Lecce: pulsazioni a 180 ed inizio di fibrillazione ventricolare.
Alle 18.30 giunge il Dottore con tutto il suo aplomb inglese
'Maggiu ccattati li slippini ca l'aggiu lassati a mmare', iniziamo bene,
ma il meglio lo darà durante il viaggio.
Dopo le rituali foto prepartenza, eseguite da un povero cristo che di
passaggio ha dovuto schiacciare il pulsante della Nikon di Saggezza ed attendere
senza respirare i 10 secondi canonici dell'autoscatto che Saggezza aveva
dimenticato di togliere, si parte verso il porto di Bari, la truppa composta da
Scholes, Unabomber, Presidente, Carcarlo, Brad Pittino, Fidel, Juanito, Dottore,
Saggezza e Highlander.
Giunti a Bari, troviamo l'ingresso del porto grazie ad un colpo d'occhio
di Unabomber che individua un minuscolo cartello indicante l'entrata poggiato
per caso su un cancello.
Al check-in Scholes raggiunge le 300 pulsazioni al minuto quando la
turdacheckinista non trova i nominativi di Fidel e Juanito ed annuncia
'moo e ce ada fa uagliò, partite in otto e gli altri ngi faccio fare un giro
al quartiere san paolo', fortunatamente la sua collega con il Q.I. superiore a
quello di un pangolino le dice di sollevare l'altro foglio per trovare i nominativi
mancanti, ma ormai il povero Scholes accusa i primi sintomi di afasia e non riesce
a farsi comprendere immediatamente quando successivamente cerca di spiegare alla
turdacheckinista che ci deve restituire i biglietti per il ritorno che aveva buttato
in un cassetto pronti per essere portati al macero.
Fatto il check-in si parte con l'auto in cerca del modo di raggiungere la nostra
nave ormeggiata a soli 30 metri dal check-in, ma che per raggiungerla abbiamo
dovuto percorrere 12 Km. di porto per incolonnarci alla dogana dove gli zelanti
tutori dell'ordine ci relegavano dietro facendo passare avanti tutte le auto i
cui guidatori avevano il 65% di percentuale corporea piena di tatuaggi,
fortunatamente, dopo le rimostranze di Carcarlo ed Unabomber, venivamo agevolati
dallo scoppio di ilarità (non riuscivano neanche a leggere i documenti) suscitato
da Carcarlo e Highlander quando, alla richiesta del perché avessimo tutti la stessa
maglia, i due rispondevano che eravamo una squadra di calcio.
Forse avremmo dovuto mandare avanti qualcuno più prestante, ma non eravamo comunque
messi bene con il resto della truppa.
Finalmente sul traghetto, la serata trascorre tranquilla tra cena tipicamente
croata, sorteggio delle coppie nelle camere, risate e partite di carte,
a mezzanotte tutti a letto nelle cabine extralusso prenotate a suo tempo:
temperatura -15° e rumore assordante di macchine che spingono la nave e di
strani animali che grufolavano per i corridoi.
Alle 8.00 del giorno dopo arrivo con puntualità, non certo italiana, al porto
di Dubrovnik.
Qui il nostro ministro del turismo, snocciola le sue conoscenze etniche
preannunciando la razza croata fatta di uomini e donne bellissimi ed altissimi.
La passeggiata nel bellissimo centro storico della città conferma quanto affermato
dal nostro ministro.
Dopo una passeggiata di 7 Km. sulle mura della città vecchia, con 7654
scalini in salita e solo 25 in discesa, fenomeno strano da sottoporre ad
una verifica tecnica, si parte per Budva.
Dopo quindici passaggi di frontiera con relativi 'pigghia e minti a
posto li documenti', e due ore di auto per fare 46 Km. arriviamo a Budva in
Montenegro. Qui il ministro esordisce con 'ora vedrete qui, un altro ceppo questi
sono un'altra etnia, nulla a che vedere con i croati'.
Dopo circa un'ora alla ricerca, non dell'albergo, ma del punto da cui
entrare con le auto e con l'immancabile innalzamento della frequenza delle
pulsazioni del ministro Scholes e conseguenti imprecazioni in dialetto alessanese
che nessuno comprende, arriviamo nell'albergo a 5 stelle che diventano 4 sui voucher,
per poi calare a 3 nella nostra percezione.
L'albergo si presenta pulito ed ordinato, con una piscina che la Mattel
mette nelle confezioni di 'Barbie e Ken all'albergo' decidiamo di pranzare per
poi collassarci in piscina facendo attenzione a non entrare in più di tre
persone contemporaneamente per non affollarla.
Il pranzo scorre tranquillamente con degustazione di intrugli rivomitati
di pesce e polipo, ma soprattutto con un delizioso aroma di aglio e cipolla
che ci perseguiterà per tutto il viaggio.
Il pomeriggio trascorre tranquillo in piscina, ma non per tutti,
Carcarlo e BradPittino si dileguano dopo essersi assicurati che Ronzino,
il factotum dell'albergo, gli ha sistemato l'aria condizionata: si faranno
vedere dopo tre ore.
Il Presidente sorprende tutti sfoggiando un costumino giallo fasciante
con supporto proboscidale anteriore, da quel momento il Presidente perderà
le spoglie di Presidente e sarà Er mutanda.
Nel frattempo dopo un po' di piscina qualcuno attraversa la strada e si dirige
verso il mare, qui si apre un mondo inaspettato, una zona della città dedita
al passeggio, al divertimento per grandi e piccini, con il mare e la spiaggia,
purtroppo non di sabbia ma di 'ciotole' come nella definizione di Juanito.
Dopo una passeggiata conoscitiva, ci si ritrova in albergo per andare
alla ricerca di un ristorante dove mangiare. Ci informiamo come raggiungere
il centro antico e ci viene consigliato di andare a piedi, si parte.
Attraversata la strada ci dirigiamo verso nord e lo scenario che si apre
ci lascia non poco perplessi, a chi si aspettava donne e uomini simil gobbi
di Notre Dame, ci si presenta una razza non molto dissimile da quella croata,
Scholes ma vaff.. il coro unanime.
Raggiunta la città antica ci troviamo un misto di Otranto e San Gimignano
con una presenza incredibile di pub, negozi e ragazzi. Entriamo da una porta
del centro storico e ne usciamo da un'altra e ci troviamo al porto turistico
con un bel po' di superbarche, decidiamo di accomodarci in un ristorante fronte
porto e degustiamo un'ottima cena a base di frutti di mare.
Terminata la cena decidiamo di rituffarci nella movida della città e chi
ti troviamo ? Il nostro Mirko Vucinic. Il primo gruppo lo saluta manifestando la
provenienza salentina, ma il clou lo tocchiamo quando Juanito realizza quello
che era successo e decide di far tornare tutti indietro perché doveva salutarlo,
si conoscono, una volta Vucinic ha firmato un autografo per il figlio di Juanito !?!?!?
Dopo aver accontentato il nostro Juanito ed aver visto Vucinic con un volto
tra il perplesso e l'incredulo davanti a lui (stava telefonando e non ha fatto caso
a me, le parole di Juanito) attraversiamo un'altra porta e ci troviamo nel bel mezzo
del festival musicale di Budva. Ci accomodiamo giusto il tempo di gustarci quattro canzoni
di un similmichaelbublé: Alta marea di Venditti, Angelo di Renga, l'italiano di Cutugno
ed una tipica tarantella napoletana come bis finale, al ché il Presidente e Juanito
si aggregano al trenino creatosi per l'occasione e finiscono sul palco, ripresi dalla
tv locale, chiedendo la nazionalità del similmichaelbublé: era di Ariano Irpino.
Tutti a nanna e pronti per una nuova avventura domani.
La mattina saltato l'appuntamento per un giro in barca, decidiamo di andare a sud
per ricercare una località, Sveti Stefan, che il Dottore e Unabomber avevano individuato
in una chiacchierata con un barcaiolo.
Sveti Stefan, posto molto bello, spiaggia senza 'ciotole' e bagno clamoroso condito
da discussioni di vario genere tra cui una lezione di ginecologia tenuta dal Dottore
con consegna finale di attestati di partecipazione.
Ora di pranzo, si decide di cercare qualche trattoria fuori dai circuiti turistici,
casualmente finiamo in una trattoria dove incontriamo un italiano che ci informa di
essere finiti nel posto dove si mangia meglio di tutto il Montenegro.
Non sappiamo se da qualche altra parte si mangi meglio, ma il posto, di un tizio
da noi soprannominato Gerard Depardieu, ci ha sicuramente impressionato favorevolmente,
abbiamo gustato frutti di mare, calamari, prodotti della terra, fiumi di vino e grappa a
volontà, senza ritegno nella migliore tradizione AdC, con un panorama sulla rada
di Budva da cartolina. Impressionati anche Highlander e Scholes che, all'ingresso
ritrovano una pistola lanciarazzi e la scambiano, grazie all'esperienza di Scholes per
una calibro 26 !?!?!
Ritorno in albergo e via in piscina dove, dopo un tentativo di fratturare la tibia
ad Unabomber da parte di Juanito, ci si inventa una gara di nuoto in apnea vinta dal ministro Scholes.
Cena in albergo e dopo che il Dottore ha insultato la cameriera rea di avergli versato
l'olio sulla pietanza sbagliata, si va verso la città vecchia, dove ritroviamo quintali di gente,
Vucinic ed il festival di Budva.
Domenica partenza per Bari, dopo aver sbagliato strada e conseguente innalzamento del
livello di ansia e palpitazioni del ministro, accentuati dalla sosta per il rifornimento
del Dottore, arriviamo nella città di Kotor, dove vistiamo un bel centro storico e dove ci
imbarchiamo su una nave che non aveva più di trenta passeggeri.
Con due ore di ritardo arriviamo a Bari, prendiamo le auto e facciamo i soliti 12 Km.
per uscire da quel cavolo di porto, ci congediamo e ci diamo appuntamento per giovedì prossimo:
la cena di fine anno.
Anche quest'anno gli AdC hanno organizzato un viaggio, diverso dal solito, ma non privo
di spunti interessanti anche per il cronista, nella speranza di poter un anno essere tutti insieme.
Un premio alla simpatia del dottore anche se avrebbe bisogno di una nuova auto
un Mercedes 220 CDI S.W., ed un ulteriore premio sempre alla stesso dottore
alla 'crestaggine' dimostrata, per aver insultato la cameriera, preso a male parole
l'unico italiano che abbiamo incontrato e che si era offerto (Ma ci ta mandatu ?)
per risolvergli i problemi con il telefonino e per il continuo rifiuto di rispondere alle
pazienti (e spesso anche ai familiari) 'ma quantu se spinde cu stu rominghi'.
Al prossimo anno !
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