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Paxos 2009 

Giovedì 18 giugno 2009 alle ore 16,00 ritrovo presso il bar Commercio per il sesto viaggio AdC che, a causa di numerose defezioni dell'ultima ora, ha visto partecipare solo quattro AdC: Brady, Scholes, Saggezza e il Dottore. Fortunatamente alla partenza si unisce un nutrito gruppo di altri partecipanti, per cui c'eravamo noi, Sotomayor, Paco Pena, Gianni Ocleppo, i Santo California, Tito Stagno, Valeri Borzov, Mario e Pippo Santonastaso.

Organizzato dal Dottore, la meta è l'isola di Paxos in Grecia dove ci aspetta un suo amico che ha provveduto a trovare gli alloggi, per cui partenza dal porto di Brindisi e ritorno lunedì in primissima mattinata.

Dopo trenta minuti a 50 Km/h per raggiungere Costa Morena per l'imbarco, a causa di un candela dello scooter di Scholes che promette di cambiarla non appena giunti alla meta, ci imbarchiamo sul Teocristos della Endeavour Lines.

Organizzata la cabina via al bar con Scholes che sorprende tutti e tira fuori le carte da poker per ingannare il viaggio, si parte quindi con una tre giorni di poker da ritagliare nei momenti di relax e che vedrà lo stesso Scholes dominatore. Avrà taroccato le carte ?

L'ora d'arrivo a Igoumenitsa è prevista alle 6,00 del venerdì, per cui dopo la mega prima partita di poker decidiamo di coricarci, abbiamo tempo per riposare bene. All'1,30, in pieno sonno, si presenta un inserviente 'Chiavi, chiavi', non capiamo perché ma gli diamo le chiavi della cabina.

Vabbé torniamo a dormire !

Alle 3,30 di nuovo un altro inserviente: 'Igoumenista, Igoumenista, dieci minuti a Igoumenista'. Ma come non si arriva alle 6 ? Ci affacciamo e vediamo che la gente si prepara a scendere, decidiamo di seguirli, con il Dottore che dice 'Ma ce sta faciti, dobbiamo scendere alle 6'. Scendiamo, il traghetto si svuota, ma il Dottore giustamente protesta con il capitano a terra, il quale dice, 'Va bene potete risalire e scendere alle 6'. Insomma risaliamo e proviamo a dormire di nuovo con il sonno spezzato.

Finalmente alle 6,30 scendiamo a Igoumenitsa e dopo una colazione al terminal del porto cerchiamo di capire a che ora parte il traghetto per Paxos (intanto Scholes non cambia la candela).

Partenza alle 8,30 e raggiungiamo Paxos alle 11,30, mentre sul traghetto un'oculista romana con il marito canadese attacca un mega bottone con il Dottore per avere informazioni su Paxos, l'essere colleghi obbliga il Dottore a 'sucarsi lu pinnulu' e dare tutte le informazioni necessarie per una buona permanenza.

All'arrivo a Paxos, ci aspetta Beppe l'amico del Dottore, il quale con il suo scooter ci fa strada agli appartamenti che ci ha prenotato. Qui la prima gradevole sorpresa, gli appartamenti si affacciano direttamente sul mare, con una vista mozzafiato. E bravo Beppe e Dottore !

Ci cambiano in 12" netti e ci tuffiamo in acqua, scendendo la scala di pietra che porta dagli appartamenti direttamente sugli scogli: bagno clamoroso e goduria massima.

Beppe ci aspetta sullo scooter per portarci ad una rada con annesso ristorantino sullo scoglio, prendiamo gli scooter ed ancora bagnati ci inerpichiamo per strade scoscese ed arriviamo nella baia dove troviamo un navigatore a vela di Bolzano (?!?!), un cameriere napoletano, la cameriera di Santeramo in Colle, insomma tutto made in Italy, nuovo bagno e scofanamento di cibo italiano. A rallegrare il gruppo c'era un altro nutrito gruppo di italiani, c'eravamo noi, Gianni Ocleppo, Dino Meneghin, Don Backy, Tonino Zugarelli, le Orme e Corrado Barazzutti.

Nel pomeriggio, dopo aver digerito il pasto, partiamo per un giro dell'isola in scooter, l'isola merita un giro sulle due ruote e non ce lo facciamo sfuggire. Visitiamo Lakka, Locos e l'interno e, a parte un cane che ha tentato il suicidio sotto i nostri scooter, il gusto di girare senza casco dopo 15 anni di costrizioni non ha paragoni (intanto Scholes non cambia ancora la candela).

In serata, dopo aver fatto un abbondante aperitivo a casa con annessa mezz'ora di poker, mega cena in piazzetta, mezzo chilo di Zazziki, fettone di Feta, Suvlaki a morire, Amstel a fiumi e spesa sotto i 20 euro, ma ci riproponiamo di spendere di più la prossima volta. Facciamo un giro di Gaios, ma la stanchezza del viaggio ci prende e all'una tutti a letto.

La notte scorre tranquilla a parte una riunione di cinghiali sotto le nostre finestre richiamati dal verso notturno di un cinghiale forse nascosto nei nostri appartamenti, mah !?!?!

Sabato mattina mega colazione preparata da Scholes: caffè Quarta (che il leccese tipico porta sempre con sé), yogurt greco, ciambelle, pane e miele e poi via a cercare una barca per una gita.

Affittiamo una barca e ci dirigiamo verso Antipaxos, il paesaggio che si presenta ai nostri occhi è incantevole, acqua un po' freddina ma stupenda. Arriviamo in una baia, dove ci tuffiamo, c'è chi nuota e chi va giù con la maschera . Raggiungiamo la spiaggia, immersi nel verde delle montagnette circostanti c'eravamo noi, Company Segundo, Alberto Juantorena, Cassius Clay, Mats Wilander, Roscoe Tanner, Gattone Mecyr e l'ex attaccante bulgaro Kostadinov, insomma anche qui un bel gruppo.

Per pranzo rientriamo a Paxos e puntiamo diritti per Logos dove pranziamo in un ristorante sul porticciolo, base greca e litri di Amstel. Inutile dire che il paesaggio ed il piacere di questo pranzo non ha prezzo.

Nel pomeriggio altra baia, dove ammariamo e troviamo un altro gruppo di amici, eravamo noi, Dan Peterson, il Quartetto Cetra, Gianni Bugno e Paolo Bargiggia, meno gente ma non meno divertente.

Rientro a Gaios e ci prepariamo per la cena, mentre ci facciamo un altro pokerino, Saggezza apprende una buona notizia: un incasso di 7.090 euro frutto di attività lavorativa e recupero crediti, la serata si rallegra.

Andiamo in centro per pagare la casa all'agenzia e per fare, sempre lì, il biglietto per il traghetto del giorno dopo. Da buoni italiani alla domanda che cilindrata hanno gli scooter ' sotto i 250' rispondiamo , il greco dell'agenzia: 'e la moto nera è un 250 ?', 'tu si nu tiaulu, dicenu a Lecce' gli risponde il Dottore, insomma paghiamo il supplemento ed usciamo con il greco ci guarda soddisfatto. Giro per negozi per regali, con la camicia indossata da Scholes di una taglia e mezzo più grande (per la prima volta nella sua vita si instillano in lui dei sospetti sulla moglie).

Beppe ci fa strada verso un ristorante caratteristico tra le montagne, dove ci scofaniamo ancora di cibo greco e veniamo catturati da un gruppo di americani seduti presso di noi. I cultural-musicali del nostro gruppo individuano nel nero seduto un famoso cantante jazz, ma la navigazione su Internet di Saggezza per la conferma smonta tutto. Per fortuna che con noi c'erano Giuseppe Arantes do Nascimento (cugino di Pelè), Gino Vannelli, Felice Pulici, Teofilo Cubillas, Turkylmaz e i Dik Dik. Scendiamo a prendere un caffè a Lakka, ma forse era meglio mettere i pantaloni lunghi per il rientro e intanto Scholes non cambia ancora la candela.

Domenica mattina, altra mega colazione e pronti per prendere il traghetto di mezzogiorno che ci porterà ad Igoumenitsa per il rientro. Apprendiamo i danni provocati da un nubifragio che si è abbattuto su Lecce in prima mattinata e i danni provocati a casa di Saggezza dall'acqua tracimata dalla strada, la mattinata ci viene un po' rovinata, fortunatamente i danni a casa di Saggezza sembrano essere meno gravi di quanto pensato all'inizio.

Arrivati ad Igoumenitsa ci rechiamo presso un campeggio dove trascorriamo la mattina ed il primo pomeriggio, tra gli over 70 presenti. Doccia e giro della costa, dove ammiriamo panorami mozzafiato fino ad arrivare a Sivota, dove il Dottore ci illustra la sua vacanza fatta lì.

Rientro a Igoumenista e Scholes non cambia ancora la candela, cerchiamo un ristorante costoso, lo individuiamo ci sediamo a cenare: 18 euro compreso Ouzo e dolce, niente non ce l'abbiamo fatta a spendere i 20 euro a testa.

Saliamo sul traghetto per il ritorno ed avvisiamo la reception di non rompere le scatole prima delle 6,30, il marinaio che ci accompagna in cabina dice al Dottore, che chiede di andare in una cabina più grande, di non dimenticarsi di chiederlo dopo un'ora dalla partenza: "Don't forget, don't forget", "nun 'nde ogghiu forchette", la risposta.

Assistiamo alla debacle dell'Italia contro il Brasile nella Confederation Cup, per fortuna assistiamo alla partita con gruppo di persone che ci spiegano le varie fasi dell'incontro. Eravamo noi, Dino Zoff, Graziano Bini, Ciccio Graziani, Gunther Netzer, Giancarlo Pasinato, Egidio Calloni, Ciccio Cordova, Karl Heinz Shnellinger ed il Nottingham Forrest.

L'arrivo a Brindisi è in perfetto orario, colazione al terminal e via a casa, a 10 Km da Lecce lo scooter di Scholes di spegne. 'Ma perché non hai cambiato la candela ?', 'Perché mo' vado a Bardicchia lo lascio e mi prendo il Kimco con 500 euro di rottamazione e mi conservo la candela per lo scooter nuovo'.

Arrivo a Lecce e saluti, un viaggio diverso dai soliti ma non per questo meno bello, anzi. Ringraziamo il Dottore che ci ha fatto passare un week-end lungo, bello e rilassante.

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